La chiesa di Novi di Modena di impianto seicentesco si erge su di una fondazione precedente quattrocentesca che a sua volta insisteva su di un’antica pieve romanica dedicata a Santa Maria Maddalena edificata sui resti di una pieve preromanica risalente al VI secolo. Dalla campagna di scavi condotta nel 1993 emersero lastre marmoree reimpiegate in epoca tardoantica attualmente collocate nell’area degli scavi ubicata al di sotto del presbiterio. La chiesa, già gravemente ferita dal sisma del 20 maggio 2012, fu fortemente danneggiata dalle violente scosse del giorno 29 che fecero crollare le volte in laterizio della navata centrale e causarono pesanti danni alle navate laterali, al presbiterio ed alla facciata. Attualmente la chiesa è stata messa in sicurezza operando puntellature interne mediante esecuzione di centine lignee su puntelli metallici a tubo-giunto alla quota di imposta degli archi e delle volte. Esternamente si è ritenuto di intervenire con una cinturazione totale delle pareti dell’aula e con tirantatura della facciata realizzata con l’accoppiamento di telai in legno, posti a contrasto della muratura, ed elementi metallici contrapposti alla facciata opportunamente contrastati. Tale intelaiatura è stata ulteriormente vincolata mediante l’applicazione di barre diwydag con manicotto tenditore opportunamente ancorate alla muratura perimetrale esterna. Per quanto riguarda la facciata, quindi, si è proceduto a porre in opera un sistema antiribaltamento, vincolando la parte instabile più alta mediante cinturazione totale e con tiranti vincolati alla muratura esistente non fessurata. Per eseguire queste rischiose operazioni di messa in sicurezza in fabbricato gravemente danneggiato, è stata preziosa l’abilità delle squadre dei Vigili del Fuoco che hanno operato incessantemente per mesi in questo cantiere.